Autore: Paola Riboldi
Argomento: News
Riportiamo di seguito quanto indicato dall'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Tre Venezie in merito a COVID-19 e animali
Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie (IZSVe) - Ente sanitario di prevenzione, ricerca e servizi per la salute animale e la sicurezza alimentare
Nuovo Coronavirus e animali da compagnia: domande frequenti e informazioni utili In merito all'epidemia di COVID-19, la malattia respiratoria causata dal Nuovo Coronavirus (SARS-CoV-2), l'Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie risponde ad alcune domande ricorrenti sul coinvolgimento degli animali da compagnia nella trasmissione di questa specifica infezione. (Ultimo aggiornamento: 19.3.2020). «Ci sono ancora molte informazioni mancanti sul SARS-CoV-2. La priorità è controllare il focolaio umano il prima possibile. Siamo tuttavia preoccupati per il benessere animale, a causa di notizie che riportano abbandoni o uccisioni di animali da compagnia soltanto a causa del timore, ad oggi ingiustificato, sul loro possibile ruolo nell'epidemia di COVID-19» (World Small Animal Veterinary Association).
FAQ SU CORONAVIRUS E ANIMALI DA COMPAGNIA
Il SARS-CoV-2 può infettare gli animali domestici? Sebbene il SARS-CoV-2 sia con molta probabilità originato da un animale, oggi l'epidemia da SARS-CoV-2 è sostenuta esclusivamente dalla trasmissione del virus tra uomo e uomo o tramite il contatto con oggetti contaminati, senza il coinvolgimento attivo di animali. Tuttavia la situazione è in rapida evoluzione e gli studi epidemiologici e virologici progrediscono velocemente: è bene quindi controllare costantemente ogni aggiornamento scientifico.
E' meglio evitare il contatto con animali da compagnia in caso di infezione da SARS-CoV-2? Anche se non è ancora chiaro se i nostri animali possano ammalarsi di COVID-19, in caso di infezione è meglio limitare i contatti al minimo indispensabile, esattamente come si deve fare per gli altri membri della propria famiglia e come è consigliabile fare in caso di qualsiasi forma di malattia. è sempre raccomandabile mantenere un alto livello di igiene, lavandosi sempre le mani prima e dopo aver toccato il nostro animale domestico.
Cosa devo fare se un animale a stretto contatto con un paziente infetto con COVID-19 si ammalasse? Se si è infetti da SARS-CoV-2 è bene avvisare telefonicamente il medico veterinario curante del proprio animale, riferendogli l'esposizione all'infezione.
Se il mio animale è stato a contatto con una persona malata può diffondere l'infezione? Attualmente non ci sono evidenze di malattia da SARS-CoV-2 negli animali domestici, né tantomeno della possibilità che questi possano diffondere l'infezione. Tuttavia, adottando il principio di precauzione, se l'animale è venuto a contatto con una persona infetta è meglio evitare di metterlo a contatto con altre persone, specie se di fasce a rischio.
Ha senso richiedere un test per coronavirus felino o canino per valutare se i nostri animali sono sani? No, poiché i coronavirus che infettano i nostri animali sono molto diversi dal SARS-CoV-2. Esistono infatti moltissimi coronavirus in grado di infettare l'uomo e gli animali domestici, che non hanno nulla a che fare con l'epidemia di COVID-19. Poiché il test effettuato su cani e gatti è specifico per i coronavirus felini o canini, il risultato del test non darebbe alcuna informazione relativamente all'infezione da SARS-CoV-2.
Avrebbe senso sottoporre un cane a vaccinazione per coronavirus canino al fine di proteggerlo da COVID-19? No. Un vaccino specifico non sarebbe cross-protettivo verso SARS-CoV-2.
COVID-19 e animali da compagnia: cosa sappiamo? «Non pensiamo che gli animali siano un vettore, né che l'uomo lo sia per loro. [...] Gli animali non sono un serbatoio, semmai sono vittime». Lo hanno dichiarato la responsabile dell'unità malattie emergenti dell'OMS Maria Van Kerkhove, e Michael Ryan, a capo del Programma di emergenze sanitarie dell'OMS, nel corso di una conferenza stampa sul coronavirus il 5 marzo scorso, presso la sede dell'OMS a Ginevra. Ad oggi, non ci sono evidenze che gli animali da compagnia possano diffondere la malattia, pertanto non esiste alcuna giustificazione per l'adozione di misure tali da comprometterne il benessere. Sono necessari ulteriori studi per capire se e come gli animali possano essere colpiti dal virus SARS-CoV-2, responsabile di COVID-19 nell'uomo.
Ho letto di un cane positivo a Hong Kong... I servizi veterinari nazionali di Hong Kong hanno riferito ufficialmente all'OIE che un cane era risultato positivo al virus a seguito di una stretta esposizione ai suoi proprietari, che erano malati di COVID-19. Gli esami biomolecolari hanno mostrato la presenza in tracce di materiale genetico di SARS-CoV-2 nel tampone effettuato al cane, anziano, che non mostrava alcun segno clinico della malattia. Il soggetto è stato tenuto in quarantena in attesa di ricontrollarlo fino a negativizzazione. Il cane è successivamente stato esaminato sierologicamente per valutare la comparsa di anticorpi, con esito ad oggi negativo (fonte: proMED-mail, 12 marzo 2020).
Gli animali di varie specie possono trasmettere SARS-CoV-2 alle persone? La via di trasmissione predominante di COVID-19 risulta essere da uomo a uomo. Le prove attuali suggeriscono che il virus ha un'origine animale ancora non del tutto chiarita. Le indagini in corso sono importanti per identificare la fonte animale e stabilire il ruolo potenziale di un serbatoio animale in questa malattia. Ad oggi non ci sono prove scientifiche sufficienti per identificare quella fonte o spiegare la via di trasmissione da una fonte animale all'uomo. I dati di sequenza genetica rivelano che il virus SARS-CoV-2 è strettamente correlato ad altri coronavirus identificati nelle popolazioni di pipistrelli Rhinolophus. Esiste la possibilità che la trasmissione agli umani abbia coinvolto anche un ospite intermedio, e su questo ci sono ricerche in corso.
Il virus può permanere sul pelo degli animali? Il rischio di persistenza sul pelo non è superiore a quello di altre superfici, quindi massimo 72 ore (https://www.medrxiv.org/content/10.1101/2020.03.09.20033217v2).
QUARANTENA DOMICILIARE
Sono sospetto/malato in quarantena domiciliare per COVID-19, mi devo preoccupare per i miei animali da compagnia? Non ci sono state segnalazioni di cani, gatti o altri animali che si siano ammalati di COVID-19 e attualmente non ci sono prove che essi abbiano un ruolo epidemiologico significativo in questa malattia umana. Tuttavia si raccomanda, a titolo precauzionale, che le persone infette da SARS-CoV-2 limitino il contatto con il proprio animale. Quando ci si prende cura degli animali, in generale è bene osservare le misure igieniche di base. Ciò include il lavaggio delle mani prima e dopo aver toccato gli animali e il loro cibo, evitare di baciare, di farsi leccare o condividere con loro il cibo. Quando possibile, le persone che sono malate o sottoposte a cure mediche per COVID-19, così come è buona norma fare per altre patologie, dovrebbero evitare uno stretto contatto con i loro animali domestici, di qualunque specie essi siano, e affidare le cure ad un altro membro della famiglia.
Sono in quarantena domiciliare per COVID-19 e il mio animale non sta bene. Come posso farlo curare? E' sempre bene avvisare telefonicamente il veterinario prima di prendere qualsiasi decisione. A seconda dei casi, potrà essere un familiare a condurre l'animale presso la struttura veterinaria, oppure il veterinario potrà offrire assistenza venendo a prendere l'animale, se possibile, presso l'abitazione, sempre evitando il contatto con la persona in quarantena e senza entrare nell'abitazione.
Sono in quarantena domiciliare per COVID-19, sono solo e il mio cane ha bisogno di uscire. Posso chiedere aiuto al vicino di casa o a familiari/amici non conviventi? Sì, basta evitare il contatto diretto tra la persona in quarantena e chi si occupa del cane, così come si usa fare con le persone che consegnano la spesa a domicilio. Ovviamente, allo scopo di tutelare la salute di chi ci sta offrendo un aiuto, la persona in quarantena eviterà di abbracciare, baciare e farsi leccare dal cane, in particolare modo nelle ore precedenti l'uscita, e si laverà le mani a fine passeggiata.
Ho un vicino di casa che era in quarantena domiciliare ed è stato ricoverato, ora nessuno si può occupare dei suoi animali. Posso farlo senza rischi? Varie organizzazioni mondiali (OMS, OIE, WSAVA) sono concordi sul fatto che il rischio di trasmissione legato all'animale è, ad oggi, non documentabile. Occorre valutare insieme al medico di famiglia la modalità migliore per soccorrere questi animali, evitando il più possibile il contatto con un ambiente potenzialmente contaminato. Quindi, in via preferenziale, meglio accoglierli presso il proprio domicilio. Se il cane o il gatto hanno accesso al giardino, per i primi giorni ci si può occupare di loro lasciandoli nel loro ambiente.
RESTRIZIONI E COMMERCIO
Ci sono problemi per il commercio e la circolazione di animali da compagnia? Al momento no, in quanto non esistono prove a sostegno delle restrizioni alla circolazione o al commercio di animali da compagnia.
Ci sono precauzioni da prendere per il commercio di animali vivi o prodotti di origine animale?Sulla base delle informazioni attualmente disponibili, l'OMS non suggerisce specifiche restrizioni alle movimentazioni animali o ai prodotti di origine animale.
ATTIVITA' DELLE ISTITUZIONI DI SANITA' PUBBLICA VETERINARIA
Cosa possono fare i servizi veterinari nazionali per quanto riguarda gli animali da compagnia? I servizi di sanità pubblica e veterinaria collaboreranno usando un approccio One Health per condividere informazioni e condurre una eventuale valutazione del rischio.
L'IZSVe è in contatto con il Ministero della Salute? State svolgendo ricerche? L'IZSVe è in diretto e costante contatto con il Ministero e come per altre emergenze fornirà il dovuto contributo tecnico-scientifico in linea con le indicazioni e le procedure.
Cosa sta facendo l'Organizzazione mondiale per la sanità animale (OIE)? L'OIE è in contatto con le proprie rappresentanze regionale in Asia e nel Pacifico, il delegato dell'OIE per la Cina e il Servizio veterinario nazionale cinese, il gruppo di lavoro sulla fauna selvatica dell'OIE, nonché la FAO e l'OMS, per raccogliere e condividere tutte le informazioni disponibili. L'OIE è in stretto collegamento con la sua rete di esperti coinvolti nelle attuali indagini sulla fonte della malattia.
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