Argomento: Amici animali
Il tempo come misura
dell'apprendimento Al training hanno partecipato
14 asini di cui 9 hanno portato a termine con successo tutto l’iter. Nel
caso di 4 delle 5 asine che non hanno completato la procedura, la motivazione
dell’insuccesso era legata a cause cha andavano al di là della capacità di
apprendimento o della motivazione ad effettuare il compito, ovvero
all’insorgenza dell’estro o all’infortunio di una di loro prima della sessione
finale. In ogni caso, 10 asini hanno dimostrato di aver appreso
l’associazione “pressione del tasto dà ricompensa” entro lo stage di
apprendimento, ovvero entro al massimo 40 minuti totali.
Un primo dato interessante di carattere
generale è l’incremento della velocità di performance fra una sessione e
l’altra, indice che mano a mano gli asini hanno capito qual era il compito
che gli veniva richiesto e hanno potuto svolgerlo sempre piĂą velocemente.
Considerando i tempi medi per l’ottenimento delle 15 ricompense consentite, si
è passati dai 9’30” della prima sessione di apprendimento ai 5’15” della
quarta, fino a raggiungere i 2’56” della sessione finale (che prevedeva però
solo 10 rinforzi positivi).
A conferma del progressivo apprendimento,
alla riduzione del tempo impiegato per portare a termine la sessione è
corrisposto anche un incremento del numero di pressioni del pulsante
effettuate, passando da una media dell’80% delle pressioni consentite
durante la prima sessione al raggiungimento, per tutti gli animali, del 100%
alla quarta sessione. Inoltre, l’affinamento della tecnica nella pressione del
tasto da parte degli asini, da effettuare in modo completo e autonomo, è stato
confermato dalla progressiva diminuzione degli errori (pressioni
incomplete, tentativi andati a vuoto) e degli aiuti provenienti dai
ricercatori, i quali sono stati del tutto assenti nelle ultime sessioni.
Le performance di apprendimento sono
state poi misurate sulla base del tempo medio intercorso fra due pressioni
successive del pulsante, valori che sono stati successivamente correlati in
modo positivo alle variabili sesso, etĂ e altezza Le femmine sono state
significativamente più veloci dei maschi nella comprensione e nell’esecuzione
del compito: le prime hanno appreso il task entro la terza sessione mentre
i secondi tra la terza e la quarta sessione. Tuttavia, i maschi hanno
mostrato un miglioramento piĂą consistente delle loro prestazioni col
progredire delle sessioni, raggiungendo performance comparabili alle
femmine entro la fine del training. Considerando invece l’età e l’altezza degli
animali, per gli asini vecchi e alti in media ci è voluto più tempo per
completare le sessioni di addestramento, probabilmente per motivi legati a
fattori visivi (dato che l’altezza del tasto restava fissa) e ad una minore
impulsivitĂ degli asini piĂą vecchi.
Oltre l’apprendimento: la frontiera
delle emozioni
Con la partecipazione dello stesso
gruppo di asini, il il CRN IAA ha condotto anche uno studio sulle emozioni degli
animali, al fine di comprendere come questi stati mentali si manifestano a
livello fisiologico, comportamentale, posturale e nelle espressioni facciali.
La sfida per i ricercatori del CRN è quella di definire una metodologia di
valutazione degli stati emotivi nell’asino domestico che permettano di valutare
prontamente come l’asino vive una determinata esperienza, come per esempio un
IAA.
Il paradigma del condizionamento
operante utilizzato in questo studio consiste nell’attuazione e apprendimento
di un comportamento che, grazie al rinforzo positivo, viene progressivamente
affinato e “fissato” dall’animale. Guardando alla sfera psicologica di questo
processo, nello schema di apprendimento si possono individuare una
serie di passaggi cognitivi fondamentali: l’identificazione del nesso
causale fra azione e ricompensa, la consapevolezza del compito,
l’intenzionalità dell’azione, la memorizzazione dell’esperienza fra sessioni
successive.
Per quanto riguarda l’influenza
delle variabili sesso, etĂ e altezza sulle capacitĂ di apprendimento
dell’asino, nonostante questo primo passo realizzato dal CRN IAA, la questione
necessita di ulteriori approfondimenti in futuro coinvolgendo un
maggior numero di animali. Questo servirĂ a chiarire il ruolo che tali
caratteristiche possono rivestire non solo relativamente al processo di
apprendimento in sé, ma anche nella prospettiva di un coinvolgimento positivo
ed efficace dell’animale nelle attività proposte ed organizzate nel contesto
degli IAA.
A dispetto della reputazione di animali
testardi e poco socievoli, gli asini sono da sempre preziosi compagni dell’uomo
in una serie di attivitĂ diverse, dal lavoro alle terapie. Approfondire le loro
abilitĂ cognitive e comportamentali, allargando lo sguardo ad aspetti quali la
memoria, la motivazione e le emozioni, consentirĂ di migliorare il loro
benessere nella relazione con l’uomo.
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